Il filone è d’oro e tutto vercellese. Basta svuotare dei buchi e riempirli di nuovo. L’affare è nella ghiaia (estratta da gigantesche cave) e nei rifiuti, che esaurita la ghiaia riempiono le cave stesse. Funziona così. Un’impresa ottiene una concessione di scavo, per anni tira su pietre, le tritura, le commercializza. Nel tempo una seconda impresa subentra alla prima e ottiene il permesso di riempire quella medesima cava con rifiuti.
Qualche metro sotto scorre l’acqua potabile...
Qualche metro sotto scorre l’acqua potabile...
[Gloria Pozzo, 6 novembre 2009, La Stampa]


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