Serviranno circa 400mila corse di camion per riempire d’inerti i due milioni di metri cubi dell’ex cava Ballina. Con quali conseguenze per le strade provinciali? E poi, quali rifiuti inerti? Sono i primi interrogativi posti da Daniele Peila, responsabile Ambiente del Pd di Vercelli, alla conferenza stampa convocata sulla questione dell’ex cava Ballina di Livorno Ferraris che tanto clamore sta provocando...
mercoledì 9 dicembre 2009
mercoledì 2 dicembre 2009
Valledora. La terra del rifiuto
Il 3 dicembre 2009, il Movimento Valledora, con la collaborazione del Comune di Moncrivello, ha organizzato la proiezione del documentario di Matteo Bellizzi Valledora. La terra del rifiuto.
Una testimonianza filmata di come la nostra terra stia vivendo un degrado ambientale senza precedenti, del quale si preferisce non parlare e di cui la gente sa sempre meno. Un lavoro meticoloso che lascia parlare le immagini, le testimonianze delle persone e allo stesso tempo propone dati precisi, espressi da medici ed esperti.
“Valledora. La terra del rifiuto” è stato finalista alla rassegna internazionale Cinemambiente 2009 di Torino (3-8 ottobre)
Una testimonianza filmata di come la nostra terra stia vivendo un degrado ambientale senza precedenti, del quale si preferisce non parlare e di cui la gente sa sempre meno. Un lavoro meticoloso che lascia parlare le immagini, le testimonianze delle persone e allo stesso tempo propone dati precisi, espressi da medici ed esperti.
“Valledora. La terra del rifiuto” è stato finalista alla rassegna internazionale Cinemambiente 2009 di Torino (3-8 ottobre)
Rassegna stampa: Una nuova Valledora tra Moncrivello e Livorno
Il filone è d’oro e tutto vercellese. Basta svuotare dei buchi e riempirli di nuovo. L’affare è nella ghiaia (estratta da gigantesche cave) e nei rifiuti, che esaurita la ghiaia riempiono le cave stesse. Funziona così. Un’impresa ottiene una concessione di scavo, per anni tira su pietre, le tritura, le commercializza. Nel tempo una seconda impresa subentra alla prima e ottiene il permesso di riempire quella medesima cava con rifiuti.
Qualche metro sotto scorre l’acqua potabile...
Qualche metro sotto scorre l’acqua potabile...
[Gloria Pozzo, 6 novembre 2009, La Stampa]
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martedì 1 dicembre 2009
Il Consiglio comunale di Moncrivello: cave? no grazie!
In data 7 settembre 2009 il Sindaco e il Consiglio comunale di Moncrivello hanno approvato una mozione con la quale esprime la propria contrarietà all’apertura di nuove cave. Di seguito il testo della mozione, pubblicata sul sito del Comune.Moncrivello: un territorio senza cave, discariche e impianti pericolosi
Il Sindaco ed il Consiglio esprimono come loro volontà politica che il territorio moncrivellese non venga deturpato da cave o bonifiche tendenti al mero sfruttamento del sottosuolo. Le risorse naturali sono un bene culturale, sociale ed anche economico da utilizzare (e non sfruttare) pensando naturalmente al presente ma senza dimenticare le generazioni future. Il territorio moncrivellese alterna pianura e collina, entrambe caratterizzanti il paesaggio, l'economia e le tradizioni locali; tali vorremmo mantenerle e valorizzarle per un'agricoltura di qualità, per un turismo sostenibile e comunque fruibili da tutti.
A tale contesto generale occorre aggiungere considerazioni ancora più importanti che riguardano la salute pubblica, che passa attraverso la difesa del sottosuolo evitando di inquinare le falde acquifere, del suolo da cui traiamo gli alimenti per la nostra sopravvivenza e dell'aria che respiriamo.
Per tali motivi il Comune di Moncrivello intende opporsi alle richieste di autorizzazione per l'apertura di nuove cave perchè hanno effetti negativi sulle falde acquifere, sul paesaggio, sulle colture, sulla qualità dell'aria e di conseguenza sulla salute umana. Un altro problema collegato alle cave che motiva ancora di più il nostro rifiuto, riguarda il ripristino ambientale e il riutilizzo del sito, spesso usati come discariche. Pur dicendo no alle cave occorre porsi il problema di come reperire gli inerti per le costruzioni. A tal proposito riteniamo che vada incentivato il riutilizzo degli inerti recuperabili dalle macerie di fabbricati in demolizione e la pulizia degli alvei dei fiumi. Si impegna altresì ad organizzare un servizio di raccolta degli inerti recuperabili dalle macerie di fabbricati in demolizione.
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Chi siamo
Il comitato cave e discariche: no grazie! nasce con l’obiettivo di opporsi alla realizzazione di una cava in zona cascina Bruciata a Moncrivello. Opporsi alla cava significa difendere il territorio in cui viviamo, in cui lavoriamo e che lasceremo alle nuove generazioni.
Una cava non porta ricchezza né lavoro alla comunità, ma devasta il territorio distruggendo irreparabilmente i delicati equilibri naturali. È la salute dei cittadini ad andarne di mezzo: le falde acquifere perdono il filtro naturale costituito dai terreni superficiali e sono a forte rischio inquinamento (e si tratta dell’acqua che beviamo ogni giorno!), l’agricoltura di qualità non può che esserne danneggiata in un territorio compromesso da attività di estrazione, così come si perdono le caratteristiche del paesaggio e la possibilità di uno sviluppo turistico della zona…
Ma non è finita qui, purtroppo!!!
Una cava non porta ricchezza né lavoro alla comunità, ma devasta il territorio distruggendo irreparabilmente i delicati equilibri naturali. È la salute dei cittadini ad andarne di mezzo: le falde acquifere perdono il filtro naturale costituito dai terreni superficiali e sono a forte rischio inquinamento (e si tratta dell’acqua che beviamo ogni giorno!), l’agricoltura di qualità non può che esserne danneggiata in un territorio compromesso da attività di estrazione, così come si perdono le caratteristiche del paesaggio e la possibilità di uno sviluppo turistico della zona…
Ma non è finita qui, purtroppo!!!
La cava è solo il primo momento di un circolo vizioso che porta ad una vera propria devastazione del territorio, di cui Valledora, rappresenta un triste esempio a noi così vicino.Approvare la creazione di una cava significa attirarne altre: gli scavi aumentano, si fanno più profondi e più estesi, e in pochi anni il territorio comunale si ritrova ferito da buche più o meno profonde (pensate che le cave in certi casi hanno superato i 50 metri di profondità!!!) ma sicuramente tutte pericolose!
Infatti, dopo aver depredato il territorio, invece di procedere alla bonifica ambientale, la ditta che si occupava dell’estrazione pensa bene di abbandonare la scena proprio mentre giunge chi propone un nuovo “affare vantaggioso”: riempiamo quei buchi con rifiuti!!!
Ed ecco come nasce una discarica!
A ridosso dei centri abitati e appena sopra le falde acquifere…
Il comitato cave e discariche: no grazie! si riconosce nei valori e nella attività del Movimento Valledora ed è aperto a tutti i cittadini che hanno a cuore la difesa del nostro territorio
Infatti, dopo aver depredato il territorio, invece di procedere alla bonifica ambientale, la ditta che si occupava dell’estrazione pensa bene di abbandonare la scena proprio mentre giunge chi propone un nuovo “affare vantaggioso”: riempiamo quei buchi con rifiuti!!!
Ed ecco come nasce una discarica!
A ridosso dei centri abitati e appena sopra le falde acquifere…
Il comitato cave e discariche: no grazie! si riconosce nei valori e nella attività del Movimento Valledora ed è aperto a tutti i cittadini che hanno a cuore la difesa del nostro territorio
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